Problemi circolatori e digestivi

PROBLEMI CIRCOLATORI

I problemi di circolazione sanguigna affliggono moltissime persone, e spesso sono riconducibili a stili di vita dannosi per la salute.
Le disfunzioni del sistema circolatorio non devono essere sottovalutate, infatti potrebbero avere conseguenze molto gravi.

Quali sintomi si presentano?

I problemi di circolazione sanguigna sono causati da diverse condizioni di base, le più comuni sono l’aterosclerosi (indurimento delle arterie) e l’arteriopatia periferica (PAD). L’insorgere di disturbi circolatori può essere collegato anche a patologie come obesità e diabete, oltre ad una errata alimentazione e al fumo.
Inoltre tale condizione può essere presente anche tra le donne in gravidanza.
Sono presenti vari sintomi che riguardano diverse parti del corpo.

Una cattiva circolazione negli arti inferiori e superiori, ad esempio, si manifesta con la presenza di vene varicose e ulcere. La riduzione del flusso sanguigno all’estremità di mani e piedi, può far insorgere la sensazione di formicolio, gonfiore ed intorpidimento.

La scarsa circolazione delle arterie del cuore può manifestare come sintomo dolore al petto o angina, mentre una scarsa funzionalità cognitiva è causata da una minor quantità di ossigeno al cervello.

Un altro problema circolatorio, che interessa molte persone, è la sindrome di Reynaud, che si manifesta con l’alterazione del colore delle estremità delle mani, ma anche di naso e orecchie, a causa di un’improvvisa vasocostrizione, la quale riduce l’afflusso di sangue alle dita e le fa diventare dapprima bluastre poi violacee.

PROBLEMI DIGESTIVI

I disturbi che colpiscono l’apparato digerente sono denominati disturbi digestivi. Alcuni interessano contemporaneamente vari tratti dell’apparato digerente, mentre altri interessano solo una parte o un organo. Tra questi disturbi abbiamo:

la gastrite, cioè infiammazione delle pareti interne dello stomaco causata per un’eccessiva secrezione di acido cloridrico, un acido digestivo, il cui aumento può essere legato ad una scorretta alimentazione, all’assunzione di farmaci antinfiammatori, all’abuso di alcol o allo stress; fattori che aumentano la produzione di cortisolo, l’ormone che rallenta i fisiologici movimenti intestinali.

I sintomi della gastrite sono: bruciore all’altezza della bocca dello stomaco o dolore al centro del petto che può associarsi a gonfiore, nausea e calo dell’appetito.

La dispepsia (o cattiva digestione) può verificarsi per diversi fattori come lo stress, una scorretta alimentazione o quando si assumono pasti troppo velocemente. Questi fenomeni infatti sovraccaricano lo stomaco, che tarda a svuotarsi con conseguente pesantezza e tensione.

I sintomi tipici sono: gonfiore e pesantezza allo stomaco dopo i pasti, talvolta associati a sonnolenza e a difficoltà a concentrarsi.

Parliamo di reflusso gastroesofageo quando si presenta bruciore di stomaco che compare sia dopo i pasti (con rigurgiti acidi e battiti cardiaci anomali), sia durante la notte. Si riferisce spesso anche tosse secca e stizzosa (soprattutto al risveglio), che può essere associata a raucedine, a un dolore all’altezza della bocca dello stomaco, oppure alla sensazione di corpo estraneo in gola.

Il reflusso è dovuto principalmente alla incompleta chiusura del cardias, una valvola che consente la chiusura dello stomaco durante la digestione. In caso di disfunzione di questa valvola, Il cibo ingerito quindi si mescola agli acidi e risale, con irritazione e infiammazione delle pareti dell’esofago e causando così la tosse. Lo stomaco inoltre rimane più disteso e interferisce con il lavoro del cuore, favorendo l’insorgenza di battiti cardiaci anomali.

INTESTINO IRRITABILE

La sindrome dell’intestino irritabile è caratterizzata da dolore addominale ricorrente con almeno due delle seguenti caratteristiche: la relazione alla defecazione, associazione con un cambiamento nella frequenza delle feci o con un cambiamento nella consistenza delle feci. La causa della sindrome dell’intestino irritabile è attualmente sconosciuta. L’assunzione di farmaci, fattori emotivi, alimentari e ormonali possono scatenare o aggravare i sintomi gastrointestinali.

Sebbene i fattori psicosociali siano coinvolti, la causa della sindrome dell’intestino irritabile riconosce sul piano fisiopatologico una combinazione di fattori psicosociali e alterazioni della fisiologia.

Sintomatologia: dolore o fastidio addominale, a sede variabile, in genere localizzato all’addome inferiore, di tipo continuo o crampiforme, correlato alla defecazione.
Alterazioni della frequenza delle evacuazioni e consistenza delle feci.
Non è raro alternare stipsi e diarrea.
Sono frequenti sintomi extraintestinali (es., facile affaticabilità, fibromialgia, disturbi del sonno, cefalea cronica).