DIASTASI ADDOMINALE E OSTEOPATIA
Cos’è la diastasi addominale?
La diastasi addominale è la separazione (allontanamento dall’asse mediano del corpo) della superficie di destra da quella di sinistra del muscolo retto dell’addome.
Nella donna la diastasi dell’addome è principalmente una conseguenza della gravidanza nella quale si può verificare per causa del peso e dimensioni eccessive del bambino, età della madre, gravidanza gemellare, gravidanze successive alla prima e variazioni ormonali.
Tale condizione però può verificarsi anche per ulteriori cause come:
- eccesso di attività sportiva e parete addominale eccessivamente tonica
- poca attività fisica e muscolatura poco tonica
- obesità e parete addominale eccessivamente lassa
- età > 35 anni
- patologie che causano frequenti conati di vomito
- tosse cronica molto forte
Spesso dopo il parto, la diastasi si riduce di pari passo con il riassetto posturale e globale della donna.
Il gruppo muscolare costituito da i muscoli retti dell’addome insieme ai muscoli obliqui, interni ed esterni, ai muscoli trasversi dell’addome ed ai muscoli quadrati dei lombi, consente di sorreggere e stabilizzare il tratto lombare della colonna e a contenere tutti i visceri addominali.
Per tale motivo, la diastasi può compromettere la funzionalità dell’apparato muscolo scheletrico e causare problematiche legate alla sfera uro-ginecologica.
A livello del tratto lombare, abbiamo la presenza di molte strutture anatomiche che possono influire sulla postura, e sulla fisiologia degli organi presenti in questa regione e all’interno del piccolo bacino (intestino crasso, utero, vescica, ecc.)
Le strutture che incidono principalmente su questi cambiamenti sono:
- I pilastri del diaframma (destro fino ad L3 e sinistro fino a L2),
- la radice del mesentere (origine a sn di L2, scende attraversando la colonna lombare in corrispondenza di L3 e termina anteriormente a destra di fronte all’articolazione sacro-iliaca)
- il mesocolon che fissa i tre tratti del colon (ascendente, trasverso, discendente) alla parete posteriore dell’addome.
Grazie alla relazione tra queste strutture è possibile inoltre giustificare il dolore lombare che molte donne hanno durante il ciclo. In particolare, la sintomatologia si presenta in corrispondenza del passaggio lombo-sacrale, questo perché il sacro è direttamente connesso all’utero attraverso i legamenti sacro-uterini.
Una minore stabilità del tratto lombare causata dalla diastasi, può aumentare la presenza di questi dolori.
I sintomi correlati al verificarsi di questa condizione possono essere:
- dolori alla schiena, alle anche e al bacino
- senso di pesantezza al pavimento pelvico
- incontinenza
- ernia
- gonfiore addominale in particolare dopo i pasti
- nausea
- difficoltà digestive e respiratorie
- peristalsi molto evidente a occhio nudo
- iperlordosi
Come può intervenire l’osteopatia?
Il trattamento manipolativo osteopatico, si occupa di ripristinare la funzionalità e lo stato di salute perduti a causa di un trauma o di una patologia che hanno causato l’insorgenza di una disfunzione somatica.
Sin dall’inizio, la medicina osteopatica ha dimostrato la sua efficacia anche nella prevenzione.
E’ fondamentale affermare che l’osteopata non può “curare” questo problema, ma può pianificare interventi preventivi che possano impedirne l’aggravamento di tale condizione e soprattutto correggere il meccanismo che ne ha contribuito l’insorgenza,
Nello specifico il trattamento osteopatico consente rendere più elastica e ammortizzante le strutture, rappresentate dal muscolo diaframmatico e dal pavimento pelvico. Questo approccio consente di limitare ulteriormente lo stiramento del muscolo retto dell’addome e riequilibrando le pressioni, che durante la gravidanza sono state alterate.
Il trattamento del diaframma e del pavimento pelvico, non si limita solamente al lavoro di questi muscoli, ma dedica una notevole attenzione a tutte le strutture anatomiche ad essi correlati (vascolarizzazione, innervazione, apparato muscolo-scheletrico).
E’ molto probabile che il trattamento osteopatico, possa prendere in considerazione la cura di altre regioni anatomiche come il rachide cervicale (origine del nervo frenico C3-C5) eventuali organi pelvici (ai quali il bacino fa da contenitore) e l’osso sacro (importante stazione parasimpatica).
Inoltre l’osteopatia può essere particolarmente utile nella fase post-operatoria delle diastasi di grado severo (maggiore di 5 cm), trattando le cicatrici. Il trattamento delle cicatrici è importante per evitare la formazione di aderenze che possono portare problematiche meccaniche come dorso-lombalgie, e viscerali.
Possiamo infine dichiarare che, la gravidanza rimane comunque uno dei maggiori e più importanti fattori predisponenti alla diastasi addominale.